martedì 21 agosto 2012

In verità meglio mentire di Kerstin Gier


Avevo letto da poco la trilogia delle gemme della Gier, per questo ho deciso di leggere il libro "In verità meglio mentire" di Kerstin Gier.


In verità meglio mentire

Trama: La protagonista del racconto è Carolin una ragazza bella ma ahimè con dei piccoli "difetti" che tende a tutto il mondo di nascondere: parla 4 lingue perfettamente (tra cui il polacco e il coreano), ha un quoziente intellettivo di 158, sa suonare diversi strumenti musicali, ha tre lauree ed è affascinata dai numeri e sa risolvere con estrema facilità conti lunghi e difficili. La storia inizia con lei 26enne ed emotivamente distrutta. Ha appena perso il marito e ha bisogno di un lungo percorso per rielaborare il lutto.
In verità meglio mentire" ripercorrerà la storia d'amore tra Carolin e Karl, suo marito nonché padre del suo ex ragazzo e seguirà il percorso della ragazza che dovrà fare i conti con il dolore che prova e con parenti avidi che rivendicano un'eredita di cui lei non era a conoscenza. 

Trailer del libro:



Carolin: è una ragazza molto sarcastica, emotivamente distrutta all' inzio del romanzo. Pur essendo devastata non si riesce fin dall'inzio ad immedesimarsi con lei. Quasi ci proviamo gusto a vederla sempre distrutta. Poi, man mano, il suo carattere vero incomincia ad emergere, e, alla fine, anche se con qualche reticenza, finalmente riusciamo ad affezionaci quel che basta per entrare in empatia con lei. 

Il personaggio che però amiamo fin dall'inzio è il farmacista che l'aiuterà nel processo di guarigione. Grazie a lui (o meglio, ai suoi clienti) il romanzo ha anche i suoi attimi di giusto e sano allegerimento umoristico che tanto mi avevano fatto amare la "trilogia delle gemme". 

Il punto forte del romanzo è di sicuro la scrittura della Gier che non permette ai suoi lettori in nessun momento di annoiarsi, sebbene, alla fine, il racconto sia statico. 
Il punto di debolezza è sicuramente Carolin. Certe volte è difficile comprenderla fino in fondo così come è difficile capire il suo amore incondizionato per Karl, un uomo che ai suoi occhi è santo ma che in fin dei conti è molto egoista. La stessa Carolin sembra spesso non comprendere davvero i sentimenti degli altri mettendo sempre i suoi sentimenti al centro. 
Solo alla fine della storia, finalmente, vediamo in lei un minimo di empatia verso il mondo esterno.
Personaggio sicuramente di rilievo è la psicoterapeuta Karthaus-Kurten che solleva le nostre stesse domande, opinioni e incitamenti. 

Se vi piace la scrittura della Gier non posso fare altro che consigliarvelo, dato che in fin dei conti è una lettura godibile. Ma, sicuramente, non ha tutta la freschezza, umorismo e fantasia che ci ha così affascinato nella trilogia delle gemme (che pure essendo classificato con YA per me è nettamente superiore). 

0 commenti:

Posta un commento